Sabato 22 febbraio al Teatro Sociale di Camogli, Paolo Cevoli ha divertito e stupito la numerosa platea. Il comico, con il suo accento romagnolo, rievoca la sua adolescenza, soffermandosi sul ricordo dei suoi genitori e professori e facendo un confronto tra i tempi in cui l’ insegnante era una figura autorevole e rispettata, ed oggi in cui i genitori difendono le mancanze dei figli, contestando i docenti.
L’ attore ricorda il ruolo fondamentale che nella sua educazione hanno avuto i suoi genitori e paragona gli insegnamenti con un’ efficace immagine, come oggetti messi nel suo zaino, che per anni ha portato sulle sue spalle, zaino che oggi mette davanti per poterci guardare meglio dentro.
I rapporti tra sé e la sua famiglia sono paragonati ai sentimenti di Achille di fronte al dolore di Priamo, in cerca del corpo da seppellire di suo figlio Ettore, alla pietà di Enea che porta sulle spalle il padre Anchise, nel fuggire dalla distruzione di Troia, alla struggente attesa di Telemaco del ritorno di suo padre Ulisse, e anche alla responsabilità di Mosè nel guidare il suo popolo in fuga dall’ Egitto.
Nei riferimenti alle Sacre Scritture, Cevoli risalta l’ aspetto umano dei personaggi che fa rivivere con la sua vivacità interpretativa e simpatia, anche quando li caratterizza con battute pungenti, senza usare mezzi termini, come è nel suo stile.
Vogliamo ringraziare ad uno ad uno tutte le persone e gli amici che hanno sostenuto la nostra iniziativa e che in questo modo hanno dato un contributo concreto al progetto “SOSTIENI IL SOSTEGNO” che ha lo scopo di aiutare bambini e ragazzi con bisogni educativi e di apprendimento durante il loro percorso scolastico.